
Digitalizzazione sul posto di lavoro, opportunità e sfide.
I dati parlano chiaro: ci vogliono circa 23 minuti per recuperare completamente la concentrazione dopo essere stati distratti da una notifica sullo smartphone (UCLA, 2022).
Quindi, sei tu a usare lo smartphone, oppure è lui a usare te?
Lugano ha ospitato l’evento “Benessere digitale sul posto di lavoro: opportunità, sfide e responsabilità”, organizzato dalla Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) e dalla Divisione Socialità della Città di Lugano, in collaborazione con HR Ticino.
Dopo i saluti da parte del Consigliere di Stato Christian Vitta e dal Municipale di Lugano Lorenzo Quadri, è stato affrontato il tema del benessere digitale sul posto di lavoro da tutte le sue angolazioni.
Monica Malnati, Presidente di HR Ticino, ha presentato i risultati di un sondaggio su come le imprese ticinesi affrontano il tema della responsabilità digitale.
Si è poi tenuta una tavola rotonda con:
- Silvia Adele Colombo, Head of Human Resources, Helsinn Healthcare SA.
- Elena Marchiori, Capoprogetto Lugano Living Lab, Città di Lugano.
- Christian Burkhalter, Global Head of Human Resources, Gruppo Casale SA, Presidente di Agile LAB Ticino e Membro del comitato di HR Ticino.
- Sebastiano Cobianco, titolare di Ex Machina Sagl.
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Da parte mia, ho avuto il piacere di condividere alcune riflessioni sul tema aggregando aspetti di igiene digitale, sicurezza e responsabilità.
Ho messo a confronto due aspetti caratterizzanti il benessere digitale di oggi (1) e di domani (2).
1) L’interazione uomo-macchina, in cui il diritto alla disconnessione in azienda potrebbe essere una misura quantitativa, gestibile con regole condivise e protocolli chiari, equilibrati e ben ponderati, in coerenza con le attività professionali (coerenza, proporzione e motivazione).
2) La relazione uomo-algoritmo, in cui il dovere alla ginnastica cognitiva in azienda potrebbe essere un momento qualitativo, gestibile con attività mirate forzatamente svolte senza il supporto dell’AI generativa, per sviluppare consapevolezza e responsabilità (pensiero critico), per mitigare il rischio di indebolimento creativo e cognitivo dovuto a un lavoro in delega con Agenti AI e alla loro capacità linguistica manipolatoria (Art..5, AI Act).
Al termine, le conclusioni di Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’economia.
Ringrazio il Dipartimento delle finanze e dell’economia (DFE) della Repubblica e Cantone Ticino per l’invito e il coinvolgimento.
Fotografia di Repubblica e Cantone Ticino.
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