
Speciale COVID-19
Speciale COVID-19 è una pagina dedicata ai temi che vedono la pandemia relazionata alle tecnologie digitali, alla privacy, all’etica e anche al cyberbullismo.
L’arrivo del COVID-19 (COronaVIrus Disease 19), la malattia respiratoria acuta da SARS-CoV-2 che ha fermato il mondo, ha cambiato tutte le carte in tavola.
Siamo stati tutti colti impreparati: cittadini, famiglie, aziende e istituzioni, nessuno escluso.
In molti da anni andavano a dire che presto sarebbe arrivata la tempesta perfetta, ma tutti noi abbiamo preferito guardare altrove.
Si viaggiava ad altissima velocità con lo scopo di digitalizzare l’intera società occidentale, ma ci siamo ritrovati fermi e inermi di fronte a un nemico invisibile che ha colpito nel cuore del fattore umano, la salute.
In questo periodo particolare ho condiviso in forma pubblica il mio punto di vista in qualità di esperto di tecnologia su alcuni aspetti centrali che hanno (o tutt’ora stanno) caratterizzato questo surreale periodo storico, da un punto di vista tecnologico.
Le interviste
Speciale COVID-19 è una raccolta di interviste che ho rilasciato ad alcuni media locali e nazionali nel ruolo di esperto di nuove tecnologie.
Un cittadino impaurito accetta molte cose
» Swissinfo.ch | speciale COVID-19

Durante il periodo di isolamento è emerso da parte delle Autorità svizzere la proposta di controllare a distanza e in forma anonima, con la collaborazione dei provider, il comportamento dei cittadini.
Lo scopo di questa operazione è il monitoraggio degli Smartphone per rilevare gli assembramenti di persone e contrastare la diffusione del coronavirus.
Ancora una volta una misura molto delicata e invasiva che guarda al sistema cinsese, dove queste attività sono integrate nella cultura e completamente digitalizzate nei processi.
Una accorgimento che senza regole chiare e trasparenti potrebbe esporre i cittadini a una sorveglianza di Stato duratura, trasformando un esercizio di necessità in una regola silenziosa, invasiva e permanente.
L’intervista è stata ufficialmente tradotta in 6 lingue: 1) tedesco; 2) francese; 3) spagnolo; 4) cinese; 5) giapponese); 6) russo.
Intervista al Dr. Bernasconi (EOC)
» Rotary Ticino TV | speciale COVID-19

l Rotary Club Lugano, in stretta collaborazione con tutti i Rotary Clubs del Canton Ticino, il Rotaract, i Clubs di servizio di lingua italiana e il Gruppo rotariano insubrico, ha dato vista a un nuovo progetto rivolto alla condivisione di conoscenza ed esperienze nel periodo post COVID-19.
In particolare, ha promosso e organizzato una serata evento chiamata “Rotary Ticino TV” andata in onda in diretta in streaming sui canali social.
Un evento in chiave “Do Maggiore” che ho avuto il piacere di condurre con 6 mini viaggi interviste della durata di 15 minuti ciascuna.
Tra i vari ospiti ho avuto il piacere di intervistare il Dr. Enos Bernasconi, specialista in medicina interna generale e Responsabile del reparto di malattie infettive dell’Ente Ospedaliero cantonale.
Distanza sociale e cyberbullismo
» Filo Diretto, Radiotelevisione svizzera – RSI | speciale COVID-19

Il cyberbullismo potrebbe sembrare un tema fuori luogo rispetto a un periodo in cui le regole vengono dettate dal COVID-19.
Eppure, con il manifestarsi di una nuova metrica con la quale dovremo convivere, la distanza sociale, emergono nuove interessanti osservazioni a cui non possiamo esimerci, soprattutto in vista di una ripartenza che vedrà il mondo fortemente cambiato, nei tempi e nelle dinamiche.
Due parole che unite guardano alla nuova società digitale.
Da una parte le nuove tecnologie per la comunicazione di massa, con lo Smarthphone in testa, e dall’altra il bullismo, da sempre caratterizzato da gesti violenti (verbali e fisici) rivolti da un essere umano all’altro.
Ecco quindi che in un momento in cui tutti sono costretti a stare fermi in casa, la parte del fenomeno che riguarda le violenze fisiche vengono fortemente ridotte.
Invece, la parte che riguarda l’informatica e gli strumenti tecnologici usati per creare, condividere e commentare contenuti multimediali incrementa il suo arsenale digitale come mai avvenuto prima.
Home working e sicurezza dei dati
» La Consulenza, Radiotelevisione svizzera – RSI | speciale COVID-19

Durante il lockdown imposto dal COVID-19 la maggior parte delle persone ha svolto la propria attività nella modalità smart working.
Anche gli studenti hanno avuto la possibilità di seguire le proprie lezioni in streaming collegandosi ad una delle principali piattaforme disponibili.
Mai come in questi tempi sono state fatte così tante videoconferenze, condivisi documenti e trasmessi dati.
Un’occasione ghiottissima per i cybercriminali.
L’errore è quello di credere che lavorando a casa ci si trovi in un ambiente protetto, dimenticando di avere accanto tutta una serie di oggetti diversificati collegati alla rete.
Per la cybercriminalità è un boccone appetitoso
» Tio.ch/20minuti | speciale COVID-19

Come sempre accade nei momenti di grandi cambiamenti, imposti da fattori esterni, emergono opportunità per la cybercriminalita.
Anche in questo caso, dopo il cambio di paradigma che ha toccato il lavoro e lo studio, sono diversi i fattori a cui prestare attenzione.
Lavorando dal posto che riteniamo essere il più sicuro al mondo, la nostra casa, crediamo di essere al sicuro, dimenticando che l’infrastruttura informatica casalingua richiede maggiore attenzione e cura rispetto a quella aziendale.
In particolare, il fattore umano assume un valore determinante per aprire o chiudere porte di accesso per i cybercriminali.
In qualità di membro del Gruppo Ticino Cyber Sicuro, nominato dal Consiglio di Stato del Cantone Ticino per le questioni che riguardano la sicurezza informatica, ho rilasciato un’intervista sul tema prevenzione con riferimento al vademecum che il Gruppo Cyber Sicuro ha definito e pubblicato attraverso il sit web ufficiale.
Restrizioni e vincoli al tempo del COVID-19
» Baobab, Radiotelevisione svizera – RSI | speciale COVID-19

La trasmissione radiofonica Baobab della Radiotelevisione svizzera – RSI – ha trattato il tema della sorveglianza dei cittadini al tempo del coronavirus.
Un tema di interesse anche per i più giovani che con le nuove tecnologie nascono e crescono, e in questi particolari casi esprimono l’interesse e la volontà di contribuire a sviluppare nuove applicazioni utili alla risoluzione del problema.
Guardare al sistema cinese potrebbe essere molto delicato e fuorviante.
In occidente esistono regole precise sulla privacy, la raccolta e la trattazione dei dati personali.
Affrontando questo tema dal nostro punto di vista culturale, il tema deve sfociare nel campo dei diritti umani, in cui la privacy ne diviene una sotto-categoria.
Coronavirus, una vita senza contanti
» Filo diretto, Radiotelevisione svizzera – RSI | speciale COVID-19

Un altro aspetto che ha fatto discutere riguarda l’uso dei contanti per pagare la spesa durante il periodo di isolamento in casa. Le preoccupazioni riguardavano la potenziale contaminazione del virus attraverso le banconote o la moneta.
Un aspetto interessante sia da un punto di vista clinico-igienico che tecnico digitale.
È stat un’occasione utile per trattare il tema dei sistemi di pagamento digitali alternativi alle valute tradizionali, considerando pregi e difetti delle carte di credito, delle carte a punti, dei sistemi POS fino alla più recente carta Revolut.
Coronavirus, in Cina usate anche nuove tecnologie
» Edizione principale TG, Radiotelevisione svizzera – RSI | speciale COVID-19

Durante l’emergenza molti Paesi hanno guardato alla Cina come modello tecnologico per il controllo delle persone in relazione alle regole da rispettare.
Un modello senza dubbio autoritario che può contare sui benefici della digitalizzazione, ma che apre a importanti riflessioni sulla libertà delle persone e sulla loro privacy.
È vero che di fronte alla salute tutto diventa secondario, ma forse occorre fare attenzione a credere che il modello di controllo cinese sia davvero percorribile, anche solo temporaneamente.
Il sistema di sorveglianza cinese consente di raccogliere grandi quantità di dati utile per l’avvio della macchina chiamata intelligenza artificiale. In occidente questo non solo non è possibile (oggi) ma nemmeno immaginabile a corto termine.
Scuole chiuse, studio a distanza
» Quotidiano della Radiotelevisione svizzera – RSI | speciale COVID-19

Non appena è scattata la chiusura di tutte le scuole del Canton Ticino, si è reso necessario un nuovo paradigma che permettesse agli studenti e agli allievi di poter continuare a seguire i corsi.
Semplice da dire ma non semplice da attuarsi, soprattutto in tempi brevissimi. Ciô nonostante la reazione è stata davvero ottima e in Ticino in breve tempo i vari ordini di scuola hanno garantito la fruizione delle lezioni a distanza.
In questi casi, sono tre gli elementi fondamentali che hanno dato ottimi risultati:
» Gli aspetti infrastrutturali e tecnici, le procedure e le regole da seguire.
» La resilienza necessaria delle persone coinvolte nel cambio di paradigma.
» Il grado di alfabetizzazione digitale nell’uso di nuovi strumenti .
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