Il sexting e il vuoto educativo

Un 31enne del Luganese ha adescato una cinquantina di minorenni facendosi inviare centinaia di immagini a sfondo sessuale. Da qui la discussione sul sexting e il vuoto educativo.

Lo sviluppo tecnologico corre più velocemente della consapevolezza (come mi devo comportare in caso di) e della resposnabilità (cosa devo conoscere prima di) necessarie ai giovani a un uso sicuro e attento delle tecnologie digitali.

Credere di poter affidare alla tecnologia il controllo totale della tecnologia è una falsa percezione di sicurezza.

I filtri per la navigazione offerti dai programmi per il controllo parentale sono molto utili ma forse poco efficaci, pensando alle zone d’ombra virtuali in cui risultano tutt’oggi tecnicamente troppo restrittivi o troppo permissivi.

Serve maggiore attenzione all’educazione interdisciplinare ponendo il focus anche sulla relazione uomo-macchina, e non solo sulle funzionalità tecniche dello strumento e delle piattaforme digitali.

Guardando allo sviluppo in corso in cui tastiera e mouse potrebbero presto lasciare il posto a voce e a gesti, questo aspetto relazionale assume ancor più importanza.

Forse è maturo il tempo per cambiare l’approccio all’educazione delle tecnologie digitali, mettendo davvero al centro di tutto l’eco sistema digitale l’essere umano.

Il mio punto di vista per la trasmissione il Quotidiano della Radiotelevisione svizzera – RSI – condotta da Sandy Sulmoni.

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