Internet e il disordine globale

Di ritorno dalla Silicon Valley, nel 2003, ho deciso di scrivere un libro dal titolo “Internet e il disordine globale” in cui ho riportato le mie esperienze fatte nella valle più tecnologica al mondo.

In particolare ho provato a fare alcuni confronti sul modo di vivere e usare le nuove tecnologie tra gli Stati Uniti e l’Europa.

Il libreria

Questo è il mio primo libro edito dalle Edizioni Ulivo di Balerna.

Il libro è stato pubblicato e distribuito da tutte le librerie della Svizzera italiana il giorno del mio 30° compleanno, il 24 settembre del 2005. Di seguito alcuni passaggi del libro per poter capire (e spero apprezzare) il suo stile e i suoi contenuti.

Alcuni estratti

Di seguito alcuni passaggi degli avvenimenti che ho narrato nel libro.

(…) Grazie a due ali immaginarie è come se mi trovassi di colpo in cielo aperto, sotto di me due piccole sfere, due contenitori globali d’informazione, con all’interno i due mondi che mi riguardano, quello di ieri e quello di oggi. Hanno la stessa dimensione, tutte e due sono trasparenti ma con un sottile bordo colorato, uno di colore chiaro e l’altro di colore scuro. Simili nei contenuti, balzano subito all’occhio discrepanze dovute ai movimenti dei misteriosi elementi che ognuna di loro racchiude al suo interno, hanno ritmi diversi e direzioni opposte.

(…) Mi avvicino ulteriormente, senza però perdere di vista la visione globale dell’intero sistema che mi circonda. Metto un pochino a fuoco l’obiettivo, rapidamente traspare che la linea verticale che separa le due bolle, i due periodi, non è così sottile come avevo ipotizzato in un primo momento, vi sono macroscopiche differenze dovute a discordanti atteggiamenti nei confronti di persone e cose, dovute certamente a opportunità e strumenti che in modo subdolo e laconico ne hanno condizionato il comportamento.

(…) Pesante, colorata e piena di scritte che in fondo non significavano nulla, era la mia mitica “Invicta”, lo zaino che utilizzavo per andare a scuola e rigorosamente indossato su una sola spalla. Al suo interno depositavo di tutto, documenti, libri, matite e pennarelli liberi di pasticciare qualsiasi cosa li sfiorasse, una gran bel casino. Devo ammettere che i miei riguardi nei suoi confronti non fossero dei migliori, lo abbandonavo ovunque, non vi era angolo che non abbia fatto la sua conoscenza, eppure era indistruttibile, proteggeva il suo contenuto come una mamma protegge il proprio bambino, affidabile e resistente.

Sei curioso di leggere il mio primo libro?

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