rivoluzione 5g

La rivoluzione del 5G

Mancano ormai pochi mesi alla tanto attesa rivoluzione che accompagna il 5G, la nuova modalità di traferimento dati destinata a cambiare l’utilizzo della rete internet.

Negli ultimi mesi le pagine dei giornali di tutto il mondo sono state invase da termini come “intelligenza artificiale” e “internet delle cose”, ma molte persone comuni faticano ancora a toccare con mano la loro concretezza nella vita di tutti i giorni.

Ebbene, il conto alla rovescia è iniziato. Grazie all’arrivo del 5G il cambiamento potrà davvero materializzarsi e gli oggetti dotati di un indirizzo IP potranno interagire in rete con grande fluidità.

Maggiore velocità, maggiore quantità di informazioni trasmesse e maggiore qualità.

Tre elementi fondamentali che caratterizzano il cambiamento. La velocità di trasferimento dei dati con il 5G sarà fino a venti volte superiore a quella odierna.

Non appena le auto a guida autonoma, grazie all’intelligenza artificiale, conquisteranno le nostre strade, potranno contare su una capacità decisionale cinque volte superiore a quella attuale.

Per esempio, di fronte a un passaggio pedonale dove l’intelligenza artificiale collettiva installata nell’automobile dovrà prendere una decisione critica, lo potrà fare in tempi 5 volte più veloci di quelli di oggi.

I sensori smart dell’automobile saranno in grado di ridurre i tempi decisionali da cinquanta a dieci millisecondi.

Gli oggetti interconnessi tra loro parleranno in rete con una fluidità tale (oltre che con una grande maturità e padronanza del linguaggio naturale) da non riuscire a distinguere se dall’altra parte ci sia un essere umano oppure un essere umano artificialmente riprodotto.

Ma questi sono solo alcuni degli aspetti che il 5G porterà sul tavolo della discussione, nella quale ricercatori, politici, imprenditori e semplici cittadini dovranno confrontarsi.

Più informazioni significa anche più battaglie per il controllo dei dati. In questa prospettiva si colloca il caso Huawei, la diatriba politica tra Cina e Stati Uniti per la diffusione e il controllo della tecnologia 5G.

Un tema senza dubbio strategico e coinvolgente che apre a nuove forme di contrattazione, in cui le multinazionali, rispetto agli Stati, giocheranno un ruolo fondamentale.

Nel Parlamento svizzero c’è chi domanda se questo monopolio, nelle mani di un’azienda così vicina al governo cinese, possa rappresentare una minaccia per la sicurezza nazionale.

5G

Ne abbiamo parlato durante la trasmissione “I conti in tasca” di Teleticino – condotta da Alfonso Tuor. Un’occasione di scambio e confronto interdisciplinare, da cui sono emersi molti spunti di riflessione. Per rivedere la puntata clicca qui.

Sempre sul tema 5G, ho preso parte con piacere alla trasmissione “Modem” della Radiotelevisione svizzera – RSI – condotta da Nicola Lüönd. Per ascoltare la trasmissione clicca qui.

Con me in studio anche Ivana Sambo, portavoce di Swisscom responsabile per il sud delle Alpi; Bruno Giussani, direttore europeo del Think tank internazionale TED; Gabriele Battaglia, collaboratore RSI a Pechino.


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