Privacy

Privacy, ci vuole un cambio culturale

Il settimanale svizzero Cooperazione ha dedicato un approfondimento al tema della Privacy, con particolare attenzione al potenziale mercato dei dati che di fatto sta caratterizzando questo periodo storico.

Un’intervista curata da Giorgia von Niederhäusern – giornalista di Cooperazione – in cui esprimo alcune mie considerazioni sul tema, partendo da una realtà in cui:

  • il prodotto sono io;
  • i soldi sono i miei dati personali;
  • la privacy è il mio comportamento.

Non c’è dubbio che il valore del dato nella nuova società digitale sta mutando velocemente, condizionando non solo la sua forma ma anche la sua appartenenza. Servirà presto un cambio culturale?

Tutti vogliono i nostri dati (chissà poi perchè!) e il nostro comportamento in rete è oro colato:

  • Facebook conosce ciò che pensi;
  • Amazon conosce ciò che compri;
  • Whatsapp conosce ciò che scrivi;
  • Google conosce ciò che cerchi.

Hai ancora dubbi che le tue emozioni in rete non abbiano valore?

L’applicazione del GDPR – il regolamento europeo sulla privacy – è alle porte e molte aziende e pubbliche amministrazioni ne trascurano ancora la sua portata dirompente. Certo, è un regolamento europeo, ma quest’anno in Svizzera è prevista la revisione totale della legge sulla protezioni dei dati (LDP), che verosimilmente sarà molto simile a quella europea.

Ecco perchè alcune riflessioni sono d’obbligo, provando ad osservare gli elementi in movimento da una prospettiva più ampia. E se davvero in futuro avessimo bisogno di un Ministro dell’etica informatica? È una provocazione oppure una realtà che presto busserà alle porte della nuova società digitale?

Una cosa è certa, siamo di fronte all’intersezione di due realtà ben distinte. Da una parte i genitori che pubblicano con entusiasmo in rete fotografie e video dei propri figli appena nati, dimenticando che quei contenuti rimarrano per sempre in rete. Dall’altra invece, generazioni di nativi digitali in cerca di lavoro disposti a trapiantarsi un RFID sottopelle per il controllo accesso degli uffici aziendali. Leggi la storia di Justine per conoscere meglio questa realtà

Leggi tutta l’intervista dal sito web di Cooperazione, oppure leggi le singole pagine: pagine 62-63 e pagina 65


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