ChatGPT: sicurezza, protezione dei dati e privacy
ChatGPT: l’innovazione che impatta (positivamente) scuola, economia e società. Aspetti di sicurezza, protezione dei dati e privacy.
Il modello linguistico concatena parole scegliendo statisticamente la sequenza migliore, in funzione di come è stato addestrato. Si pongono quindi filtri tecnici per evitare che domande ben impostate e scomode possano portare a risposte inaspettate e/o indesiderate.
È noto che lo strumento offre moltissime nuove opportunità, ma lui non pensa e non ha coscienza, agisce e reagisce soltanto sulla base della qualità e della quantità dei dati in entrata usati per il suo addestramento.
Correggere l’avvenuto addestramento di intelligenza artificiale generativa potrebbe non essere così semplice.
Le domande a cui dare risposta potrebbero essere, per esempio:
- Con quali dati, regole, trasperenza e veriche?
- In quanto tempo?
È sufficiente un prompt avanzato a storytelling con parole scelte per spingere il modello in tempo reale a superare le barriere dell’etica, della morale e delle regole a cui siamo abituati.
Ecco perché senza un piano di alfabetizzazione digitale orientato alla consapevolezza e alla responsabilità, il rischio non è tanto la sostituzione di persone con robot, più o meno intelligenti, bensì l’esclusione di coloro rimasti indietro che persi e disorientati potrebbero iniziare a credere che la terra è tornata ad essere piatta.
Il tema ChatGPT, sicurezza, protezione dei dati e privacy assume quindi un interesse strategico da non trascurare.
Il mio punto di vista in studio, dritti al sodo e con parole semplici, nella puntata di Patti Chiari della Radiotelevisione Svizzera (RSI) condotta da Lorenzo Mammone e dedicata a ChatGPT.
Con me in studio:
Luca Maria Gambardella, già Direttore di IDSIA USI-SUPSI, Professore di informatica all’USI Università della Svizzera italiana e CTO di Artificialy.
Emanuele Berger, Direttore di divisione e Coordinatore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) del Cantone Ticino.
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