Truffe e bidoni online

Truffe e bidoni online

Continuano a mietere vittime le truffe online, che giorno dopo giorno alimentano un mercato milionario florido in continua espansione.

Viviamo in un Paese economicamente stabile e culturalmente evoluto, eppure il numero di persone che giornalmente cadono nella rete di malintenzionati è in continuo aumento. Come mai?

La risposta non può essere ricercata unicamente nella parte tecnologica del fenomeno, bensì nel contesto in cui le modalità di adescamento si manifestano e nella tipologia di tecnologie impiegate. Siamo a piedi pari nel campo dell’ingegneria sociale.

Tecniche e metodi costruiti per ingannare la percezione dell’utente che in meno di tre secondi è chiamato a trasformare un’intenzione in un’azione, che concretamente di fronte allo schermo si manifesta in:

  • clicco il pulsante/link e invio i miei dati personali;
  • clicco e acquisto ciò che mi viene venduto;
  • clicco e sottoscrivo ciò che mi viene proposto.

Si tratta di un modus operandi molto efficace – ampiamente sfruttato nel campo del Phishing e del Pharming – perchè lavora su tre aspetti fondamentali: 1) il linguaggio che accompagna il prodotto; 2) la capacità di rievocare nella nostra memoria eventi o situazioni amiche e/o famigliari; 3) la capacità di catturare la nostra attenzione in un particolare punto della pagina.

In tutto questo, ovviamente, vengono sollecitate le nostre emozioni, unico e concreto vettore di infiltrazione cognitiva del messaggio.

Per fortuna non esistono strumenti tecnici a cui delegare la responsabilità di verifica dell’autenticità del messaggio che bussa al nostro schermo. Esistono però tre importanti accorgimenti pratici che chiunque può adottare per valutare in poco tempo la veridicità di ciò che gli appare sullo schermo:

  • l’autorevolezza dei contenuti (da chi provengono? da chi sono stati scritti?);
  • l’accuratezza dei contenuti visualizzati (ci sono errori ortografici? ll logo e le immagini sono pertinenti e coerenti? Esistono in rete recensioni di altri clienti?);
  • l’oggettività delle informazioni contenute nella pagina (indicano numeri, nomi o valori che posso verificare personalmente? Esiste un servizio clienti che posso chiamare?).

Triangolando questi tre semplici parametri, come buona abitudine, possiamo recuperare un pizzico di senso critico che in rete non guasta. Lo stesso vale per il fenomeno dilagante delle Fake News. In questo modo truffe e bidoni online potrebbero finalmente trovare “pane per i loro denti”.

La trasmissione Patti Chiari della Radiotelevisione svizzera – RSI – condotta da Lorenzo Mammone, ha realizzato un servizio proprio su questo tema, con la partecipazione in studio di due vittime (a modi diversi) di truffe e bidoni online.

Rivedi la puntata andata in onda venerdì 23 febbraio 2018 – dal minuto 25:00 – in cui ho espresso il mio punto di vista.


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